martedì 17 settembre 2013

Non so niente di te

Qualche volta succede che la vita, a partire da un certo punto, cambi traiettoria. La linea si spezza e continua in un'altra direzione.
Basta un dettaglio, un capriccio del destino, una leggera increspatura nel fluire normale degli eventi per far sì che una vita intera segua un percorso inaspettato e imprevedibile.
E' il tema di film come Pane e Tulipani o come Sliding Doors.
Ma è veramente così? Non sarà che queste svolte covano, come fuoco sotto la cenere, per molto tempo e poi per alcuni divampano in un incendio e per altri rimangono per sempre soffocate fino a smorzarsi?
Questo è uno dei tanti motivi di interesse che ho trovato nell'ultimo romanzo di Paola Mastrocola, "Non so niente di te".
A partire dal tema principale del rapporto genitori-figli, si parla anche della capacità e del coraggio che soltanto alcuni hanno di scendere da un treno, rallentare, fermarsi, spostarsi, per riprendersi la propria vita. I più preferiscono continuare a fare i "topi da corsa", i "racing rats" piuttosto che seguire le proprie inclinazioni.
"Quante ne conosceva, di persone che passavano la vita a lamentarsi della vita... A bizzeffe. Persino chirurghi affermati, politici di grido, uomini d'affari in volo da un aereo all'altro...sempre lì a frignare a destra e a manca della vita orrenda, frenetica,convulsa, che erano costretti a fare. Ma "costretti" da chi? Come fossero le vittime. Ma vittime di che cosa? L'avevano voluta loro una vita simile, o no? Chi aveva premuto, al posto loro, quel tasto di non ritorno? E non gli veniva mai in mente che ce n'era un'altra possibile, di vita, diversissima, magari proprio accanto, tra l'altro, a due passi da loro? Bastava spostarsi. Scendere da quel treno e prenderne un altro, per dire. Anzi, non prenderlo proprio fin dall'inizio. Perchè non lo facevano, cosa c'era sotto?"
E perchè i genitori fanno di tutto per regalare una bella ruota da criceto ai loro figli, in modo da non avere sorprese, pensando di fare il loro bene?
"Forse è proprio questo papà. Dovreste essere curiosi, voi genitori, molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla curiosità di vedere come diavolo andrà a finire. Invece siete sempre così scontenti, così incontentabili. sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sorprendere. Peccato. Vi private di una grande felicità".


Paola Mastrocola, Non so niente di te, Einaudi, 2013, 330 pagg.

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